Durante i corsi di formazione dico spesso che una delle principali differenze tra un sito web e un ebook è che il sito web può avere una gerarchia nascosta al lettore (possono esserci – ad esempio – pagine web non raggiungibili), mentre un ebook deve essere tutto sfogliabile, pagina dopo pagina. Se sono nel capitolo uno di un ebook e finisco di sfogliarlo, finisco automaticamente nel capitolo due, anche se i capitoli risiedono fisicamente su due file differenti. Questo implica una progettazione particolare, soprattutto se si parla di ebook ipertestuali, perché il mio ebook deve essere sia navigabile, sia leggibile in maniera tradizionale.

Ecco, c’è una notevole eccezione, di cui in genere non parlo, ma che ho recentemente visto citata nel blog di Lucio Bragagnolo, ovvero il valore dell’attributo linear nell’opf dell’ebook.

Detta più facile: nel file di configurazione dell’ebook, nella zona spine dove viene elencato l’ordine di lettura dei capitoli è possibile dichiarare che alcuni capitoli non facciano parte del flusso principale del testo. Ovvero è possibile avere un flusso principale di lettura, dove un capitolo – come dicevo prima – si lega invisibilmente a quello dopo di lui e a quello prima di lui, e contemporaneamente avere contenuti che sono slegati da questo flusso. [parlo genericamente di capitoli, anche se si tratta di qualunque atomo testuale, non necessariamente capitoli]

La cosa è presente sia nelle specifiche di ePub2 che di EPUB3 e – personalmente – la trovo una cosa favolosa.

Perché non ne parlo allora? Per due motivi.

Il primo, determinante, è che la cosa non funziona con Adobe Digital Edition, quindi non funziona con nessun ebook reader. Il secondo, altrettanto determinante, è che la cosa, facendo parte delle specifiche epub, non funziona con mobipocket o con kf8. Quindi non funziona con Kindle. Il terzo motivo (avevo detto solo due motivi? Ero ottimista) è che anche contenuti generati per il pdf ovviamente non avranno nessun beneficio da questo attributo.

Insomma, è meraviglioso ma al fine pratico non è possibile utilizzarlo se non progettando l’ebook in tre modalità differenti: lettura lineare di tutto il testo, lettura ipertestuale, lettura ipertestuale con capitoli nascosti. Tutte e tre dovrebbero essere presenti nell’ebook e tutte e tre essere funzionali alla lettura.

Non è impossibile, ma lo sforzo progettuale richiederebbe tanti di quei compromessi da risultare esso stesso compromesso. Anche perché.

Anche perché le specifiche relative al linear sono molto vaghe su quello che dovrebbe fare un lettore di ebook quando incontra un ePub con elementi fuori dal flusso principale. E quindi i pochi lettori che lo supportano, lo supportano in maniere radicalmente differenti.

    • Adobe Digital Edition, come ho già scritto, quando incontra un elemento linear="no", lo tratta come un qualunque altro capitolo e lo inserisce nel flusso principale di lettura. Se – ad esempio – abbiamo un capitolo e dopo il capitolo le note di fine capitolo marcate come linear=”no”, Adobe Digital Edition le mostrerà tutte, come se fosse il proseguimento logico del capitolo precedente.
    • Kindle, come sopra.
    • Kobo, nel suo formato kepub, come sopra.
    • Ibooks invece fa una cosa molto strana. Se finiamo di leggere il capitolo legato al flusso principale e arriviamo alle note di fine capitolo marcate come linear="no", Ibooks non ci mostra le note, le salta, e passa al capitolo dopo. Che è esattamente quello che dovrebbe fare. Fantastico. Le note saranno raggiungibili solo con i link eventualmente presenti nel corpo del testo del capitolo; nell’esempio che ho fatto presumibilmente i numeri di nota. Ecco, accedendo alla sezione nascosta tramite link, Ibooks fa la cosa strana. Non ce la presenta come una pagina di un ebook, ma come una pagina web. Senza margini, senza pagine, e con la lettura in scrolling. Perché? Probabilmente perché interpreta le specifiche del linear="no" come accessorie di un flusso principale, senza la dignità di avere un proprio sviluppo alternativo a un flusso principale.
    • Readium fa una cosa molto bella. Come anche Ibooks salta le parti di ebook marcate come linear="no" e le rende accessibili solo arrivandoci tramite un link. Ma – a differenza di Ibooks – le tratta come pagine dell’ebook, con una normale lettura in pagine. Readium fa anche una cosa sgradevole, ma perdonabile: quando si arriva all’ultima pagina della sezione linear="no" e si gira ancora pagina, invece di fermarsi, fa proseguire la lettura nella sezione linear="yes" immediatamente successiva presente nella spine. Si tratta per fortuna di un peccato veniale: è sufficiente avere l’accortezza di inserire tutti i capitoli linear="no" in coda all’ePub per creare (finalmente) degli book con cul de sac.
    • Azardi è il più bravo di tutti. Come Readium salta le sezioni con linear="no", come Readium le rende accessibili via link come se fossero normali pagine di ebook, ma se si arriva a leggere tutta una sezione linear="no" Azardi si ferma, come se fosse finito l’ebook. Se tutti i programmi di lettura ePub seguissero questa banale specifica, si potrebbero progettare ebook digitali molto molto interessanti.

Alla fine della panoramica, verrebbe da avvicinarsi a Adobe Digital Edition e chiedere con cortesia: quando morirete maestro?